Aule di udienza

Francesco Mignozzi Il Maresciallo Francesco Mignozzi
(Taranto, 4 agosto 1963 - Porto Potenza Picena (MC), 20 aprile 2005) insignito di Medaglia D'Argento al Valor Civile, fa parte di quella lunga schiera di Carabinieri caduti nell'adempimento del dovere.
Quasi ventenne, a maggio del 1983, Francesco Mignozzi entra nell'Arma e – dopo aver frequentato la Scuola Allievi Carabinieri di Benevento - raggiunge la Stazione di Bari - Carbonara, sua prima sede di servizio.
A settembre del 1988, il giovane Carabiniere Mignozzi supera il concorso e viene avviato alla frequenza del 41° corso biennale presso la Scuola Allievi Sottufficiali di Velletri.
A giugno del 1990, con il grado di vice Brigadiere, inizia la sua carriera di sottufficiale e viene destinato alla Stazione Carabinieri di Frignano, in provincia di Napoli.
Ad ottobre del 1999, con il grado di Maresciallo Ordinario, raggiunge la Stazione Carabinieri di Sant'Egidio alla Vibrata, per ricoprire l'incarico di vice Comandante.
E' proprio in quest'ultimo paese che è ancora vivo nel ricordo di tutti, quel 12 maggio 2000, allorquando il Maresciallo Mignozzi, libero dal servizio, intervenne per convincere a desistere dal tentativo di suicidarsi un 32enne pizzaiolo del luogo, che si era barricato in casa saturando di gas l'appartamento. Quando il giovane all'interno accese la fiamma dell'accendino, l'esplosione scaraventò la porta dell'abitazione contro il maresciallo.
Con gravissime fratture alla testa, il Maresciallo Mignozzi fu subito sottoposto ad una serie di delicati interventi neurochirurgici, ma non riprese mai più conoscenza rimanendo per quasi cinque anni in coma vegetativo presso l'istituto di riabilitazione "Santo Stefano" di Porta Potenza Picena, dove spirò il 20 aprile 2005.
Al momento della morte del valoroso Mignozzi era assistito dalla moglie Emanuela Colucci, madre dei suoi due figli, uno dei quali il Maresciallo non ha mai conosciuto.
Il Maresciallo Mignozzi, la cui vita è stata contraddistinta da profondo altruismo e senso di abnegazione, per l'atto di eccezionale coraggio e di generoso altruismo (il suo intervento permise certamente di evitare che vi fossero altre vittime), ricevette l'Encomio Solenne dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri ed il conferimento della Medaglia d'Argento al Valor Civile concessa dal Capo dello Stato, il 23 aprile 200 1, con la seguente motivazione:
"Con generoso slancio e sprezzo del pericolo, unitamente ad altro militare, accorreva in uno stabile dove un uomo aveva saturato il proprio appartamento di gas e minacciava di provocare una esplosione. Cosciente del grave rischio, dopo aver fatto evacuare l'immobile, tentava di riportare alla ragione lo squilibrato ma veniva improvvisamente investito dalla deflagrazione provocata dall'esagitato, a seguito della quale riportava gravissime lesioni. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed eccezionale senso del dovere". Per il citato fatto di eroismo, a titolo di benemerenza e di onore, anche la Fondazione Carnegie ha concesso al Maresciallo Mignozzi la medaglia d'argento al valore.